Il territorio

La forte dispersione della popolazione sul territorio comunale ha comportato nei secoli la nascita di numerose borgate, alcune della quali di notevole dimensione e meritevoli di essere conosciute. E’ il caso di Campo Soprano, posto sulla strada di Gilba e quindi nella direzione del colle che va verso la Valle Po; oppure di Chiaronto, importante centro posto alle falde del monte Ricordone, al confine con il territorio del Comune di Sampeyre. Sul versante nord, nella Frazione San Maurizio hanno notevoli dimensioni la Borgata San Maurizio e, più in basso, Borgata  Grande. Di un certo interesse sono due insediamenti di malghe estive: La Carlevara meta degli agricoltori di Borgata Grande; e Meira d’Amon posto sul versante solatio dell’Adrech.
Le borgate sono oggi servite da una rete di circa 25 Km di comode strade comunali; un tempo vi era  una fitta rete di sentieri che le collegavano tra loro, ma anche con le borgate dei comuni vicini e con il capoluogo.
Lungo i sentieri e nelle borgate stesse era notevole la presenza di piloni votivi, variamente affrescati  e fatti costruire a partire dal 1700 sino al secondo dopoguerra del secolo scorso.

L'Arte

Il monumento più importante è sicuramente la Parrocchiale di Santo Stefano nel capoluogo. Posta in posizione staccata rispetto all'antico nucleo storico del Paese se ne ha notizia già nel 1304. In origine, costruita sul modello gotico - romanico delle chiese più antiche della Valle, era ad una sola navata; fu ampliata con le due navate laterali nel 1800, periodo in cui fu anche dotata di un campanile.
Il nucleo originario del Paese si trova lungo l'attuale Via Vecchia, posta sull'asse est ovest, a monte dell'attuale strada provinciale. In quel tratto di Via Vecchia si può ammirare una pregevole bifora arricchita di un elegante colonna tortile ed un capitello, entrambi in pietra verde. Risalendo la strada si nota un bel portale mensolato, testimonianza di una casaforte, l'unica che si possa ancora rintracciare nel capoluogo. Un portale analogo lo si può trovare anche in un edificio, assai rimaneggiato, posto lungo l'attuale Via Roma, nel nucleo che localmente è conosciuto come Lo Sartin.
Merita anche di essere segnalata la Casa Canonica, imponente edificio dotato di un ampio loggiato. Di un certo interesse è il Santuario di Madonna degli Angeli, posto a monte della strada provinciale e della Borgata Centrale, quasi al confine con il Comune di Sampeyre. Edificato sulla base di un'antica cappella è dotato di pregevoli affreschi ottocenteschi del pittore Borgna.
Infine da segnalare la presenza sul territorio comunale di alcune cappelle meritevoli di una visita: San Bernardo posto sull'antica via della Valle Varaita, appena a monte della strada provinciale, segna l'ingresso nel paese provenendo da est. Così come San Rocco ne segna il confine verso ovest. La costruzione di quest'ultima cappella, come quella di San Sebastiano nei pressi di Borgata Torre, è sicuramente legata alle ricorrenti epidemie di peste che hanno flagellato l'Europa sino al 1600.
Restando sul versante dell'Adrech si trovano ancora due importanti cappelle collegate ai due insediamenti più importanti: Sant'Antonio a Chiaronto e San Claudio a Campo Soprano.
Infine il versante dell'Ubac aveva l'importante cappella dedicata a San Maurizio, in seguito ampliata e riconosciuta quale chiesa parrocchiale.

  

La lingua occitana

Posto al centro della Valle Varaita Fraisse è un comune di lingua e cultura occitana. Il suo nome italianizzato, per una volta correttamente, in Frassino, prende origine dall'omonima pianta ed è diffusissimo non solo nelle Valli occitane d'Italia, ma anche in tutto il mezzogiorno francese, vale a dire in tutta l'area connotata dall'uso della lingua occitana.
A Frassino la lingua occitana è ancora d'uso comune, anche se, presso le nuove generazioni e presso le famiglie da poco venute ad abitare in paese, perde terreno nei confronti dell'italiano.
In occitano sono tutti i toponimi, alcuni dei quali segnalati nella cartellonistica apposta a cura del Comune.
Nella seconda metà  degli anni sessanta il paese si trovò ad essere la culla del nascente occitanismo politico, con la costituzione del primo nucleo del Movimento Autonomista Occitano.
A Frassino nacque e abitò per gran parte dalla sua vita il poeta Antonio Bodrero, meglio conosciuto come Barba Tòni, sicuramente il maggior poeta in lingua occitana delle nostre Valli.
A Frassino scelse di vivere negli anni sessanta François Fontan, etnologo, pensatore politico, ma anche militante e fondatore della rivendicazione occitanista. A lui si deve la nascita del Movimento Occitano in Italia.
Nata a Parigi da genitori di Frassino, vive nel Paese l'attrice Dominique Boschero, molto conosciuta negli anni sessanta e che, proprio in quegli anni, gran parte ebbe nell'affermare l'identità  occitana delle Valli.
Oggi Frassino è uno dei comuni occitani riconosciuti come tali dallo Stato italiano ai sensi della legge 15 dicembre 1999, n. 482.

 

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